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Emiliano Moncia, scrittore e poeta
Con le pagine che seguono intendiamo far rivivere l'opera eclettica di questo scrittore e creare una rete tra quanti lo hanno conosciuto ed apprezzato... Ci manchi, Emiliano!
Gaston
Bachelard, scienziato e poeta
"Intorno a me tutto è riposo, tranquillità; il mio essere solo, il mio essere che cerca l’essere è teso nella necessità inverosimile di essere un altro essere, essere più-che-un-essere. Ed è così che con un Nulla, con delle rêveries, crediamo di poter fare libri. Ma quando il piccolo album dei chiaroscuri psichici del sognatore finisce, ritorna la nostalgia per i pensieri severi e ben ordinati. Seguendo il mio romanticismo di candela ho detto solo una metà della vita davanti al tavolo dell’esistenza. Dopo tante fantasticherie mi prende una furia di istruirmi ancora, e quindi di scartare il foglio bianco per studiare un libro, un libro difficile, sempre un po’ troppo difficile per me. Nella tensione di fronte ad un libro dallo sviluppo rigoroso lo spirito si costruisce e si ricostruisce. Ogni divenire del pensiero, ogni avvenire del pensiero è in una ricostruzione dello spirito. Ma ho ancora il tempo per ritrovare il lavoratore che conosco tanto bene e farlo rientrare nella mia illustrazione ?" [La flamme d’une chandelle]
Andrea
'Chile' Necciai, redattore "AL Revés - America Latina alla rovescia"
L’America latina del nuovo millennio continua a riprodurre scene di miseria e sfruttamento, di governi incapaci e corrotti, di rivolte popolari soppresse con la forza. Gli indici socioeconomici dei paesi latinoamericani ci mostrano senza equivoci che una larga parte delle popolazioni australi soffre ancora - e più di prima - di scandalose ingiustizie sociali, a causa dello strapotere di oligarchie e multinazionali che seguitano a seminare dappertutto miseria e disperazione. E se è vero che quasi ovunque in America latina sono cadute le dittature militari, sostenute negli anni della Guerra Fredda dal governo di Washington, le fragili democrazie che le hanno sostituite non possono certamente proclamarsi “libere”: i brogli elettorali, i ricatti del FMI e degli Usa, la repressione dei movimenti popolari ostacolano quasi ovunque la piena affermazione dei diritti civili. Per giunta, una politica basata sul dogma liberismo sfrenato - fin qui raccomandata dalle organizzazioni finanziarie internazionali - ha portato il continente ad una delle sue peggiori crisi economiche. Ci basti citare, come caso eclatante, il crollo dell’economia argentina del 2001, di fronte al quale lo stesso FMI è stato costretto all’autocritica. A dispetto del quadro generale piuttosto sconfortante, si possono però rilevare alcuni segnali di cambiamento che fanno ben sperare per il futuro. Ultimamente l’affermazione dei governi di stampo progressista in Argentina, Brasile, Uruguay, Bolivia e Cile testimonia che il vento sta nuovamente cambiando direzione, ricominciando a spirare verso sinistra. Molti di questi successi elettorali, come quello del Frente Amplio in Uruguay dopo 150 anni di governi truffaldini e corrotti, il consolidamento di Hugo Chavez alla guida del Venezuela bolivariano, o il più recente trionfo del cocalero Evo Morales in una Bolivia ormai spolpata dall’avidità delle multinazionali, non si sarebbero mai realizzati senza la spinta dei movimenti popolari e di tutte quelle organizzazioni sociali - indios in testa - che da lungo tempo sostengono la lotta per i diritti delle popolazioni di questo meraviglioso continente dimenticato.
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